Il Beaujolais

Per decenni la notorietà del Beaujolais è stata legata al vino novello, il giovane vino rosso ottenuto da macerazione carbonica totale che ogni anno a novembre riempie gli scaffali dell'enoteche di tutto il mondo.

Del resto, il Beaujolais è sempre stato oscurato dai grandi rossi a base di Pinot Noir che arrivano da Nord (Borgogna) e da Sud, dove la Valle del Rodano con i suoi Syrah continua a crescere ed ottenere grandi riconoscimenti mondiali.

Ma da qualche anno a questa parte la situazione è cambiata grazie a due fattori chiave: l'andamento delle ultime annate, che hanno innalzato la qualità media del vino prodotto attirando la stampa e i commercianti di vino che, continuando la loro incessante caccia alla novità, si sono imbattuti nel Beaujolais e i costi relativamente bassi dei vigneti che hanno attratto un certo numero di nuovi produttori di alta qualità.

Il Beaujolais si trova fra Borgogna e Rodano, siamo a 30 km a nord di Lione ed immediatamente sotto il Mâconnais. In un paesaggio composto da valli e colline, dove si alternano prati, boschi e oltre 20000 ettari coltivati.

L'area si divide in due zone geologiche ben distinte, separate  dal fiume Nizerand: il Nord, dove si producono i vini di maggiore qualità, vede suoli con predominanza di granito, mentre nel Sud troviamo per lo più suoli calcarei.

Il vitigno più coltivato è il Gamay, nato dall'incrocio naturale di Pinot Noir e Gouais Blanc, la cui peculiarità più caratteristica è la polpa bianca (infatti il nome completo è Gamay Noir à Jus Blanc), che occupa circa il 97% dell'intero vitigno del Beaujolais, la restante parte è divisa fra  Aligoté, Chardonnay, Pinot Gris, Melon de Bourgogne e Pinot Noir.

La mappa del Beaujolais

L'AOC Beaujolais

Come in Borgogna, i vini di questa regione vengono divisi in una piramide di qualità a tre livelli, i vigneti ordinari possono produrre un semplice "Beaujolais", che diventa "Beaujolais Supérieur" per i vini con 10,5% di alcol in volume.

Un terzo della produzione totale della regione ricade invece nella denominazione "Beaujolais-Villages". Questi vini tendono a offrire più del Beaujolais di base: sapori più complessi, più struttura.

All'apice della piramide troviamo i 10 Crus del Beaujolais, questi vini rappresentano il meglio della regione: vini seri, deliziosi e spesso degni di essere invecchiati. 

Insieme alla AOC Chmpagne, la AOC Beaujolais è l'unica a rpevedere l'obbligo di vendemmia manuale.

I 10 Crus del Beaujolais

Il vitigno Gamay, il principe del Beaujolais

Il Gamay

Le bottiglie di maggior interesse di questa regione provengono da circa 7000 ettari divisi in 10 comuni che hanno lo status di cru. I vini prodotti in queste zone sono talmente importanti tanto che in etichetta appare solo il nome del comune.

Da Nord a Sud troviamo Saint-Amour, Juliénas, Chénas, Moulin-à-Vent, Fleurie, Chiroubles, Morgon, Régnié, Brouilly e Côte de Brouilly.

Ognuno ha la sua personalità, il suo fascino. E uno dei più grandi piaceri del vino è quello di percorrere la regione, esplorando ognuna di esse a turno.

In nove di questi comuni (tranne Régnié) è possibile commercializzare dei vini rossi a base Gamay come Bourgogne.

Saint-Amour

Saint-Amour o St-Amour è il comune più settentrionale dei 10 cru e si trova al confine con la regione di Mâcon in Borgogna. I terreni sono eterogenei, con alcune zone piuttosto granitiche, altre vulcaniche, e anche pezzi di calcare e argilla. Nelle sue versioni migliori il St-Amour è un vino dagli intensi frutti rossi con un'adorabile sfumatura di lampone.

Juliénas

Juliénas si trova all'estremità settentrionale del Crus e ha un'altitudine piuttosto elevata, soprattutto nella sua parte più a Nord. Ma i suoi ripidi pendii puntano verso sud e assorbono il sole. Qui è facile far maturare le uve. I terreni si distinguono da altri, poiché il granito è meno presente ma concentrato in alcuni punti, così come scisti, argilla e altri tipi di suolo che rendono ogni vigneto una storia a sé.

La varietà dei terroir fa si che non esista un "sapore" specifico nei vini di questo comune, anche se, sintetizzando si tratta di vini robusti, con una struttura importante accompagnata da sentori di frutta rossa e spezie.

Chénas

Chénas è considerato il raro fra tutti i 10 cru, con i suoi 265 ettari è infatti il più piccolo dei cru del Beaujolais e la possibilità per i produttori di fregiarsi dell'appellazione più conosciuta Moulin-à-Vent, fa si che le bottiglie disponibili siano veramente poche.

Aiutate dal terreno granitico, le rare ma generose viti di Chénas producono un bouquet dal carattere forte. Spezie e legno accentuano la complessa armonia di questo vino floreale. Non a caso questo cru del Beaujolais viene spesso descritto come "un bouquet di fiori in un cesto di velluto".

I vini hanno un grande potenziale di invecchiamento e on il tempo, assumono un colore granato intenso, mentre le note floreali si attenuano. Dopo 8-10 anni, lo Chénas assume il suo bouquet vivace, sprigionando aromi carnosi.

Moulin-à-Vent

Forse il più conosciuto fra i cru del Beaujolais, deve il suo nome ad un mulino a vento che svetta nelle sue colline. La particolarità di questo comune lo si deve ancora una volta al suo terroir, costituito da una base granitica come la maggior parte degli altri comuni, quello che fa la differenza è la presenza di manganese.

Il manganese è un metallo grigio e duro che, in alta concentrazione, può avvelenare e uccidere la vite. A Moulin-à-Vent non c'è abbastanza manganese da uccidere la pianta, ma quanto basta per ridurre la resa delle viti. Il risultato è un numero minore di acini, ma più concentrati, che danno un vino più grande. Il manganese non è tutto, ovviamente. Il terroir di Moulin-à-Vent è il risultato (come tutti i grandi terroir) di molti fattori. I terreni hanno anche un elevato contenuto di ferro, generalmente associato a vini più tannici e longevi.

E naturalmente ci sono i pendii della collina, spesso esposti a sud o a sud-est, che favoriscono l'irraggiamento solare della vite per garantire la piena maturazione delle uve.

Tutte queste circostanze fanno sì che Moulin-à-Vent produca i vini più grandi e potenti del Beaujolais.

Fleurie

Fleurie si trova tra Moulin-à-Vent e Chiroubles, e non è una cattiva idea pensare a Fleurie come a un incrocio tra i suoi due vicini. Al limite orientale di Fleurie, infatti, i terreni di granito rosa di Fleurie sono punteggiati da una parte del manganese che si trova a Moulin-à-Vent, aggiungendo profondità e peso al vino, come il Chiroubles conferisce alcuni dei suoi elementi più affascinanti, più avanti e più floreali.

Il Fleurie sembra in qualche modo legato alla parola francese "fleur", che significa fiore, ed è proprio l'elemento floreale che si percepisce nel Fleurie a rappresentare il suo sapore caratteristico. Con un po' di esperienza, il Fleurie è uno dei Crus più facili da individuare in una degustazione alla cieca, ed è sicuramente questa qualità floreale che lo contraddistingue. 

Il produttore più famoso di Fleurie è senza dubbio Yvon Metras (con i suoi vini che diventano ogni anno sempre più introvabili) ma non mancano nuovi nomi come il Domaine de la Grand Cour, meglio conosciuto con il nome di famiglia, Dutraive, che produce vini con un grande potenziale d'invecchiamento.

Chiroubles

La posizione di Chiroubles all'interno dei 10 Cru del Beaujolais è unica, poiché si trova alle altitudini più elevate del Beaujolais e le uve impiegano circa una settimana in più per maturare rispetto ad altre zone.

I vini di questo comune tendono ad avere una certa personalità, complessi e pronti da bere anche da giovani, possiedono una vellutatezza introvabile negli altri Cru, oltre che una nota floreale che ricorda Fleurie.

Chiroubles ha i terreni più uniformemente granitici di tutti i Crus, con una parte di essi decomposta in un granito sabbioso chiamato gore. Questi terreni sono perfetti per il Gamay e in genere producono vini morbidi e facili da bere.

La sua tipicità deriva probabilmente anche dalla sua posizione tra Fleurie e Morgon, due dei Crus per eccellenza. Così come Régnié può evocare sia Brouilly che Morgon, i vini di Chiroubles possono avere elementi che ricordano sia Fleurie che Morgon: Il lato violaceo di Fleurie e la mineralità di Morgon. 

Ma Chiroubles è più leggero di entrambi i suoi vicini. Probabilmente a causa della sua altitudine: le sue vigne sono le più alte di tutto il Beaujolais, con un massimo di 600 metri sul livello del mare. Questo crea un microclima fresco e mantiene i vini freschi con un'acidità brillante. Non pensate però che Chiroubles sia necessariamente un vino semplice; i suoi pendii sono ripidi, quindi le viti ricevono abbastanza sole per maturare e sviluppare sapori complessi e deliziosi. 

Morgon

Morgon è uno dei Cru più grandi e si trova al centro della zona settentrionale del Beaujolais, ed insieme a Fleurie e Moulin-à-Vent è uno dei più famosi e ricercati.

Cosa rende Morgon così grande? Come al solito il terroir: la combinazione fra granito, scisto e ad alcune rocce vulcaniche dominano la caratteristica più importante del terroir di Morgon: la collina chiamata Côte du Py.

Se il terroir ha benedetto questo comune, la mano di alcuni dei produttori più importanti del Beaujolais fa il resto. Questo è in parte merito di Jules Chauvet, la cui filosofia del vino naturale ha ispirato quattro dei grandi produttori di Morgon, conosciuti come la Gang of Four.

Questi produttori sono Guy Breton, Marcel Lapierre (ora succeduto dal figlio Matthieu e dalla figlia Camille), Jean Foillard e Jean-Paul Thevenet. Tutti producono grandi vini utilizzando i metodi naturali di Chauvet. Eppure i vini hanno tutti un sapore diverso. 

Morgon non inizia e non finisce con la Banda dei Quattro.  Va menzionato Chamonard, che produce i suoi vini nello stesso stile della Banda dei Quattro ed è talvolta definito il quinto membro di una Banda di Cinque.  La gente dice esattamente la stessa cosa di Descombes, il cui imbottigliamento Vieilles Vignes di Morgon è uno dei più grandi Beaujolais prodotti ogni anno.

I vini di Morgon sono famosi per essere più corposi rispetto agli altri 9 comuni e soprattutto più longevi, tanto da poter essere paragonati (in alcuni casi) ai grandi rossi della vicina borgogna.

Régnié

Régnié è stato l'ultimo Cru ad essere istituito nel 1988 dopo anni di pressioni da parte dei coltivatori locali. Si trova tra Morgon e Brouilly, ma si estende più a ovest dei suoi vicini, in un'area in cui cresce il Beaujolais-Villages. Infatti, Régnié copre un paio di ettari che si trovano nel villaggio di Lantignié, uno dei villaggi più celebri del Beaujolais-Villages.

Il motivo per cui i produttori locali sono riusciti a elevare Régnié al rango di Cru si può capire osservando il suo terroir: possiede più granito rispetto a qualsiasi altro comune. È collinare, anche se non particolarmente ripida, e ha un'altitudine media un po' più alta di Brouilly o Morgon.

I vini di questo cru prendono in prestito i colori brillanti del Gamay di Brouilly insieme al corpo e alla struttura di Morgon, ma la nota speziata e la frutta rossa che tende più al lampone al posto di ciliegia o ribes lo contraddistinguono dai suoi vicini.

Alcuni dei migliori produttori del Beaujolais hanno vigne in questo comune e spesso sono i loro migliori vini da bere giovani.

Anche in questo comune le due etichette più importanti sono prodotte da due seguaci dei metodi naturali di Chauvet: Guy Breton, la cui metà delle viti ha più di un secolo di vita, e Descombes, che produce un Regnié Vieilles Vignes profondo e complesso.

Brouilly e Côte de Brouilly

Brouilly deve il suo nome ad un soldato romano vissuto oltre duemila anni fa, Brulius era un luogotenente di Giulio Cesare che ricevette come premio una collina, vi si stabilì e piantò delle vigne, cambiandone il nome in Mont Brouilly.

Dalla collina sono nate due AOC, il Mont Brouilly è diventato la Côte de Brouilly, mentre l'AOC Brouilly è tutta la zona che circonda la Côte. 

Brouilly è quindi più pianeggiante (anche se vanta 5 colline più piccole), e si estende verso sud fino alla fine del Beaujolais settentrionale.

Mentre Brouilly produce un vino più leggero e fruttato da bere giovane, la Côte de Brouilly produce un vino più duro e scontroso da giovane che si addolcisce con l'età.

Entrambe le Crus hanno granito, con sacche di argilla e calcare qua e là, ma la Côte de Brouilly è forse più nota per le sue striature di pietra blu, vecchie pietre vulcaniche friabili che le viti raggiungono attraverso i terreni sottostanti. La Côte de Brouilly sfrutta anche il drenaggio e l'esposizione superiore offerti dai ripidi pendii. 

Mont de Brouilly

 Mont de Brouilly

I migliori produttori del Beaujolais

Marcel Lapierre

Marcel Lapierre

Morgon

Marcel Lapierre è uno dei nomi più famosi del Beaujolais. È stata fondata all'inizio del secolo, nel 1920, ed è stata tramandata di padre in figlio per più di tre generazioni.

Infatti, gode di una posizione privilegiata nel cuore dei vigneti del Beaujolais, più precisamente nel villaggio di Villié-Morgon.

La tenuta si trova in quel pezzo conteso tra Borgogna e Rodano: i terreni vitati si estendono per 16 ettari e appartengono alla rinomata zona di Morgon.

Nel 1981, sotto la spinta di Jules Chauvet, Marcel Lapierre decise di vinificare senza SO2 né lieviti selezionati e di coltivare le sue vigne in modo biologico. E oggi? Beh... nonostante la sua scomparsa nel 2010, l'energia di questa azienda rimane immutata: dal 2005, i figli Matthieu e Camille Lapierre hanno affiancato Marcel nella sua missione di produrre vini naturali.

Dutraive

Dutraive

Fleurie

Dutraive è la più antica cantina di Fleurie ed è anche la prima cantina biologica del Beaujolais.

Quando Jean-Louis Dutraive ha avviato il suo vigneto, ha sempre saputo di voler coltivare in modo biologico. Non ha dovuto aspettare la certificazione, l'ha fatto e basta. Ed è così che coltiva da allora.

Jean-Louis effettua la vendemmia a mano, quindi pone le uve in vasche a bassa temperatura per iniziare la macerazione carbonica. La fermentazione è spontanea con lieviti indigeni e la macerazione sulle bucce varia da 15 a 30 giorni a seconda dell'annata e del tipo di vino. L'affinamento varia da 6 a 15 mesi, sempre a seconda del tipo di vino, e può avvenire in botti di rovere di diverse annate o in vasche di cemento.

I vini Dutraive sono caratterizzati da personalità e grande aromaticità, con un tipico profilo floreale e speziato insieme a una spiccata mineralità. Sono equilibrati, freschi e vivaci ma allo stesso tempo dotati di grande predisposizione all'invecchiamento anche di 10-12 anni!

Dutraive

Yvon Metras

Moulin-à-Vent

Yvon Métras è un viticoltore immerso nella tradizione del Beaujolais, influenzato da Marcel Lapierre, si è unito al vivace gruppo di produttori di vini naturali, che stavano cambiando le loro pratiche di vinificazione.

Jules Chauvet, scienziato, degustatore esigente ed enologo, aveva ceduto loro (prima della sua morte nel 1989) le ricerche e le conoscenze accumulate nel corso degli anni.

Questo ha portato alla produzione di un vino senza correzioni moderne, senza lieviti di laboratorio, senza zuccheraggio, senza filtrazione e soprattutto senza solfiti aggiunti, per restituire i vini che venivano prodotti secoli fa, ma con una maggiore precisione scientifica e comprensione dei processi di vinificazione.

I suoi vini sono prodotti con uve provenienti da 5 ettari di vigneti con alcune uve provenienti dall'eccellente collina di La Madone. Vengono invecchiati in botti di rovere per un massimo di 18 mesi prima di essere imbottigliati senza aggiunta di solforosa. È questa dedizione alla tradizione che distingue Yvon Metras dagli altri produttori di oggi e che spiega perché così tante persone amano i suoi vini!

Jules Desjourneys

Jules Desjourneys

Chénas

Fabien Duperray è l'enologo del Domaine Jules Desjourneys. Ha iniziato come commerciante di vino in Borgogna, ma è stato attratto dal Beaujolais per i suoi terreni ricchi e le vecchie viti. Ha acquistato diversi piccoli appezzamenti di Gamay e uve bianche, alcuni dei quali risalgono al 1800. Oggi il suo vigneto conta 7 ettari di Gamay a Fleurie e Moulin a Vent, oltre a 10 ettari di uve bianche che condivide con un altro viticoltore del Maconnais.

La cura con cui Duperray lavora con queste vigne è evidente nella qualità dei suoi vini: crede che sia importante rispettare il terroir e lavorare con attenzione per assicurarsi che ogni bottiglia rifletta la terra da cui proviene.

Questo significa che non vengono utilizzati trattori o altre attrezzature pesanti, ma tutto viene fatto a mano, utilizzando i cavalli per l'aratura e le basse rese, in modo che ogni uva riceva il sole e le cure necessarie prima di arrivare nel vostro bicchiere.

Anche il processo di fermentazione è molto importante: secondo Duperray, questa fase dà il tono a tutto ciò che accade in seguito, quando è il momento di invecchiare almeno la metà dei suoi vini in contenitori di cemento anziché in un contenitore di vetro.

Georges Descombes

Georges Descombes

Morgon

Il vino di Georges Descombes è l'espressione della sua passione per la terra e del suo impegno per l'agricoltura biologica.

Il domaine si trova a Vermont, una piccola frazione di Villié-Morgon.

Georges Descombes è il quinto membro non ufficiale della "Gang dei Quattro": Marcel Lapierre, Jean Foillard, Jean-Paul Thévenet e Guy Breton.

Georges fin da piccolo, con l'aiuto del padre, ha respirato l'aria dei vigneti e ha deciso di rilevare l'attuale tenuta. Fin dall'inizio ha deciso di adottare un approccio biologico (certificato da Ecocert per molti anni, ma ora praticato senza certificazione) che lo ha portato a eliminare tutti i prodotti chimici in vigna e durante la vinificazione.

Oggi Georges possiede circa 15,5 ettari di terreno distribuiti in cinque AOC: 7,5 ettari a Morgon 3,5 ettari a Brouilly 2 ettari a Regnié 0,5 ettari a Chiroubles 2 ettari a Beaujolais-Villages

Georges ritiene che i suoi vini migliorino con il tempo e li mette sempre in vendita fino a un anno dopo rispetto alla maggior parte dei colleghi.

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